(aggiornamento del 15/11/24)
1) L’origine della vita per evoluzione, un ostacolo allo sviluppo della scienza, Casa Biblica Vicenza, 1991, pp. 83, esaurito. Questo mio primo libro è emerso quasi per caso. Insegnavo scienze naturali nelle scuole medie superiori e, sul finire dell’anno, abbiamo affrontato l’evoluzionismo. La classe ha mostrato molto interesse per le mie obiezioni, ma non c’era tempo per proseguire l’argomento. Considerandone l’importanza, ho promesso di preparare delle dispense durante l’estate 1987, ma poi mi sono sentito inadeguato. L’anno successivo non avevo più le stesse classi ma un’alunna, dopo avermi incrociato per le scale, si è girata e mi ha chiesto: «Le ha preparate le dispense sull’evoluzione?». Professandomi “cristiano”, mi sono vergognato di non aver mantenuto la parola e allora, guardandola negli occhi, le ho risposto: «No, ma questa sera comincio». Ho avuto l’obiettivo di esporre ciò che avevo maturato, sentendomi in difetto per la mia conoscenza solo parziale della bibliografia in italiano e senza aver accesso a quella più importante sull’evoluzione, cioè quella in inglese. Per farla breve, ho affrontato l’argomento riguardante l’emergere delle prime forme di vita, realizzando uno scritto che, dopo un disinteresse di altri editori che mi aveva spinto alla rinuncia, c’è stata l’occasione per presentarlo alla Casa Biblica, che lo ha pubblicato. Sorprendentemente, del libro ne sono state in seguito stampate 1000 copie in inglese, è stato tradotto in portoghese e pubblicato da due università brasiliane (“A origem da vida”, UNISA, 1998), con una traduzione in spagnolo diffusa da una rivista latino-americana. Credo che il motivo di questo interesse sia dovuto al fatto che, mentre i creazionisti anglofoni hanno un approccio soprattutto scientifico e biblico, per noi italiani sono importanti anche le questioni storiche e culturali, che in questo libro trovano anche loro uno spazio.
2) Cultura e Bibbia. Evoluzione, storia, economia e geografia in un’ottica nuova, Gribaudi. 2009, pp. 311, E 16,00. Negli anni successivi alla pubblicazione del mio primo libro, mi è capitato di insegnare anche geografia economica: ciò mi ha stimolato ad estendere il mio approccio “controcorrente” anche all’economia, alla storia e alla geografia. Questo libro è perciò una seconda edizione del primo, con l’aggiunta dei nuovi argomenti elaborati. All’inizio della sua Presentazione, il prof. Lino Conti così si esprime: «Frutto di un programma di ricerca ambizioso e di lungo corso, la visione biblica della cultura, delineata da Fernando De Angelis, abbraccia nell’agile sintesi di una moderna summa un’ampia varietà di tematiche che vanno dalla storia del pensiero scientifico all’epistemologia, dall’evoluzionismo al creazionismo, dalla rivoluzione francese a quella puritana, dalle intersezioni fra economia e religioni agli inusuali lineamenti di una “geografia cristiana”. Scandagliando questioni e vicende storiche che affondano le loro radici negli abissi del tempo». Con questo libro si è chiusa la fase della mia vita che ha avuto al centro la ricerca di una “visione biblica della cultura”; il cambio di interessi è stato determinato sia dall’aver cessato l’attività di insegnamento già da tempo (2000), sia dal tornare ad essere membro di una chiesa locale (2008).
3) Parco della camminata nella Comunanza di Manigi e Colmotino. Guida per un’immersione nel “mare verde” fra Cascia e Norcia. Stampato ma non edito, 2013, pp. 129, E 5,00. Si tratta di una minuziosa guida per chi desidera fare delle panoramiche passeggiate poco impegnative, perciò con tutti gli amici o la famiglia. Reperibile solo nelle librerie di Cascia e Norcia (terremoto permettendo). È difficile che queste esplorazioni nel “deserto verde” dell’Appennino Centrale interessino a qualcuno, ma ho voluto comunque segnalarle, anche perché aiutano a capire come mai nei miei libri ci sia molta riflessione e poca bibliografia.
4) Collana “Da Adamo agli apostoli. Panoramica di tutta la Bibbia basata sul testo in sé”, vol. I: Riassunto dell’Antico Testamento. Una base necessaria per comprendere meglio il Vangelo, pre-edizione del novembre 2015, edizione de La Pietra angolare, marzo 2016, pp. 581, E 23,00. È il primo frutto di una diversa stagione iniziata quando, dopo un quindicennio e cioè all’inizio del 2008, sono di nuovo entrato a far parte di una chiesa locale: quella evangelica di Siena che è ora in via Beccafumi 15. Essendo stato inserito nel gruppo dei predicatori (circa una volta al mese), ho scelto di tornare all’inizio del mio percorso di fede, cioè al Vangelo di Matteo, che comincia con «Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo». Pensavo di commentare tutta la genealogia con poche parole, ma poi mi sono reso conto che «Figlio di Davide» aveva delle implicazioni enormi. A cominciare dal fatto che il regno di Gesù non poteva essere “nei cieli”, ma “dei cieli”, cioè un regno sulla Terra che avrebbe riflesso i valori del cielo. Per farla breve, su «Figlio di Davide» mi sono soffermato un anno e su «Figlio di Abraamo» un altro anno, producendo parallelamente una serie di scritti per sostenere come il Nuovo Testamento sia coerente con il suo inizio. Dopo tre anni, però, mi sono reso conto che non è possibile una convergenza di opinioni sul Nuovo Testamento senza che si sia prima realizzata una convergenza sulla Parola di Dio precedente, facendomi perciò decidere di accantonare il lavoro fatto, ricominciando il tutto per ordine, cioè partendo dalla Genesi per arrivare a riassumere tutto l’Antico Testamento. Anche su questo pensavo di far presto, invece con una più attenta lettura dei testi si sono accese luci varie, perciò le pagine sono divenute molte ed anche il tempo non è stato breve (5 anni). La domanda che mi sono posta è stata: «Cosa dice la Bibbia in italiano che abbiamo?», cercando poi la risposta nel testo in sé… e le risposte, nel loro insieme, mi hanno fatto spesso comprendere l’Antico Testamento in modo molto diverso da ciò che di solito si pensa.
5) Collana “Da Adamo agli apostoli. Panoramica di tutta la Bibbia basata sul testo in sé”, vol. II: Ritornare al Vangelo di Pietro e Paolo. Note agli Atti degli apostoli, La Pietra angolare, aprile 2016, pp. 201, E 13,00. Disponibile anche in inglese (vedi articolo del 21/10/24). Non me la sentivo di pubblicare un Riassunto dell’Antico Testamento che in molti lettori avrebbe sconvolta anche la loro visione del Nuovo Testamento. Al volume precedente, allora, ho fatto subito seguire questo volume sugli Atti degli apostoli, attraverso il quale mostrare una prima visione del Nuovo Testamento coerente con quanto esposto sull’Antico. Ho potuto farlo anche perché avevo già pronto questo studio, abbozzato prima di affrontare l’Antico Testamento. Gli Atti si collocano al centro del Nuovo Testamento e sono quindi sufficienti ad averne un’idea complessiva, seppur approssimata: obiettivo facilitato dall’aggiunta di numerose schede, che aiutano a collegare gli Atti con le altre parti della Bibbia (Antico e Nuovo Testamento).
6) Collana “Da Adamo agli apostoli. Panoramica di tutta la Bibbia basata sul testo in sé”,vol. III: La struttura fondamentale dell’Apocalisse, La Pietra angolare, settembre 2016, pp. 121, E 9,50. Sull’indecifrabile Apocalisse pensavo di dire qualcosa alla fine, cioè dopo aver percorso tutto il Nuovo Testamento. È invece successo che questo libro mi si è materializzato in testa non volendo, cioè nonostante non rileggessi l’Apocalisse da diversi anni. Questo perché, nel riassumere l’Antico Testamento, sono via via emerse evidenti connessioni. Per esempio, viene da pensare all’Apocalisse quando Isaia conclude parlando di nuovi cieli, nuova Terra e una nuova Gerusalemme; o quando Geremia si sofferma su Babilonia; mentre è la struttura stessa e il linguaggio di Daniele che richiamano continuamente l’Apocalisse. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, però, è arrivata a scoppio ritardato, cioè quando ho realizzato i possibili collegamenti con Zaccaria: ciò è avvenuto il 6 maggio 2015, mentre stavo preparandomi per andare nel mio villaggio nativo di Manigi, dove in poche ore ho scritto la prima stesura a mano di questo libro, armato solo di carta e penna. Venuto a sapere di questo mio lavoro, Marco Distort lo ha voluto leggere, esprimendomi un parere nel complesso positivo, che ho considerato molto importante, dato che lui sull’Apocalisse ci aveva scritto due libri. Visto poi che le nostre convinzioni risultavano “complementari e convergenti”, abbiamo programmato di farci un Convegno insieme, avvenuto a Chianciano (Siena) nei giorni 1-2 ottobre 2016. Anche questo Convegno, come i due precedenti, è stato messo su YouTube da EkklesiaTV Italia Giuseppe Esposto (vedi sezione “Predicazioni/Video”). Ho evitato di entrare nei dettagli e nelle applicazioni di questo complesso libro profetico, lasciando il compito ad altri, cercando invece di cogliere il disegno complessivo delineato da Giovanni, che ad un certo punto mi è sembrato semplice e oggettivo: un’affermazione che apparirà come minimo azzardata, ma spero che lo sarà di meno per chi avrà letto il libro.
7) Collana “Da Adamo agli apostoli. Panoramica di tutta la Bibbia basata sul testo in sé”, vol. IV: Il Vangelo di Matteo alla luce dell’Antico Testamento, auto edizione, ottobre 2019, pp. 500, E 19,00. Il Vangelo di Matteo è indispensabile per rendersi conto del complesso rapporto fra Antico e Nuovo Testamento. Riflette la predicazione degli apostoli, che sono gli interpreti del messaggio di Gesù scelti da Gesù stesso. Il suo senso complessivo si può allora cogliere prendendo visione degli Atti degli apostoli, che riportano come essi lo hanno predicato e messo in pratica. Ho iniziato a leggere Matteo cinquanta anni fa e, non a caso, sono riuscito a darne una spiegazione per me plausibile solo ora, cioè dopo aver pubblicato un Riassunto dell’Antico Testamento e un commento al libro degli Atti degli apostoli. Il testo è reso comprensibile anche per chi comincia con questo libro. Si è prestata attenzione soprattutto al “testo in sé”, cercando poi di chiarirlo con la Parola di Dio rivelata in precedenza.
8) Collana “Da Adamo agli apostoli. Panoramica di tutta la Bibbia basata sul testo in sé”, vol. V: Lezioni sulla Bibbia per bambini di ogni età, auto edizione, febbraio 2020, pp. 114, E 9,00. «A otto anni uno è un monello, a ottanta è ancora quello», recita un detto popolare. Più note le parole di Gesù: «Se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli» (Mat 18:3). Si tratta di quindici lezioni tenute a bambini delle elementari, svoltesi a parte durante la predicazione domenicale in una chiesa evangelica. La sintesi è già stata diffusa online dall’Autore, con il gradimento anche degli adulti. Quelli poco esperti di Bibbia ne hanno gradita la comprensibilità, mentre i più esperti hanno apprezzato la sintesi semplice di questioni complesse. Significativi gli ultimi righi del libro: «Era più di un’ora che stavamo parlando di Stefano, il primo martire, e ci siamo dovuti interrompere, anche se l’attenzione dei bambini continuava a essere massima. Perché i bambini si mostrano molto interessati quando gli rivolgiamo con semplicità un insegnamento “come se fossero adulti”».
9) Collana “Da Adamo agli apostoli. Panoramica di tutta la Bibbia basata sul testo in sé”, vol. VI: Lettera agli Ebrei nel suo contesto. Oltre gli equivoci della cristianità, auto edizione, luglio 2020, pp. 141, E 9,00. «Gesù Messia è lo stesso ieri, oggi e in eterno». È questa la “bussola” che viene indicata per non lasciarsi trasportare «da diversi e strani insegnamenti» (13:8-9), sviluppatisi soprattutto con Costantino e Agostino (IV secolo) e con l’invenzione di un Gesù anti ebraico. La manifestazione di Gesù comincia in Genesi, perché è mediante il Figlio che Dio «ha creato i mondi» (1:2) e a lui viene attribuito il rimanere «lo stesso» (1:12) che il Salmo 102:27 attribuisce al Padre. Il rapporto di Gesù con coloro che lo hanno preceduto e con il sistema levitico non rientra nella cornice “non buono–buono”, ma in quella “buono–migliore”. Infatti Gesù è «garante di un patto migliore» e il suo sangue «parla meglio del sangue di Abele» (7:22; 12:24).
10) CINQUE LIBRI SU EVOLUZIONE/CREAZIONE CURATI DA FERNANDO DE ANGELIS
Al soprastante elenco dei libri dei quali sono l’autore, ne aggiungo cinque di autori diversi, dei quali ho curato la redazione finale e poi i contatti con l’editore, che è stato sempre Gribaudi tranne che per il primo. Insieme con il mio “Cultura e Bibbia” (2009), hanno rappresentato una serrata serie di sei libri in sette anni, che hanno contrattaccato l’evoluzionismo con argomenti rispettosi dei canoni culturali e scientifici del contesto pubblico italiano.
A)TERINO Alfredo, “Chi ha scritto i cinque libri di Mose? Misteri, false attribuzioni e nuove scoperte sui primi cinque libri della Bibbia”, (Firenze Atheneum, 2003). È una sintesi scorrevole e un aggiornamento del precedente “L’origine del Pentateuco” (UCEB, 1986). Dopo più di due secoli di critica “scientifica”, la spiegazione più credibile è che sia stato proprio Mosè l’autore umano del Pentateuco. Una ricerca attenta e documentata per aiutare a superare rifiuti e critiche (dei non credenti), dubbi e paure (dei credenti) nei confronti dei primi cinque libri della Bibbia.
B) TERINO Alfredo, “Le origini, Bibbia e mitologia. Confronto fra Genesi e mitologia mesopotamica” (Gribaudi, 2003). Nei racconti sulle origini ci si accorge sempre più di punti di convergenza tra le mitologie pagane e il testo della Genesi. Alcuni suppongono che in fondo la Genesi sarebbe la versione tardiva ebraica della cosmologia mitologica della Mesopotamia. Terino, approfondendo quanto già messo in evidenza nel precedente libro, mostra che i fatti sono più in sintonia con l’ipotesi opposta, cioè che le mitologie pagane rappresentino una degenerazione politeista della più antica e originale visione del mondo riflessa nella Genesi.
C) BUONFIGLIO Michele, “Sulle tracce del diluvio. Un’indagine sulle origini alla luce della Bibbia e della scienza” (Gribaudi 2004). Il libro non rifiuta i fatti della scienza, che però sono in genere interpretati partendo da presupposti evoluzionisti. L’autore aiuta a separare i fatti dalla loro interpretazione, usando un linguaggio semplice su questioni complesse. Mostra così i limiti e le contraddizioni della spiegazione evoluzionista tradizionale, messa in crisi anche da accreditati scienziati che pure si professano evoluzionisti. Questo libro ha il pregio di evidenziare i problemi irrisolti della storia geologica della Terra, offrendo un’interpretazione alternativa che parte dalla accettazione del Diluvio biblico. Alcune questioni restano di difficile spiegazione per tutti, ma il libro mette a disposizione fatti e argomentazioni che vengono di solito taciuti al grande pubblico.
D) JUNKER Reinhard e altri, “Evoluzione, un trattato critico. Certezza dei fatti e diversità delle interpretazioni”, (Gribaudi, 2007). Nel contrastare l’evoluzionismo il lavoro maggiore è stato fatto dagli americani, ai quali viene rivolta da alcuni un’accusano di “superficialità”, spesso infondata. Questo libro è invece maturato in ambiente tedesco e coinvolgendo 14 specialisti, che esaminano le varie ipotesi evoluzioniste dandone una valutazione strettamente scientifica, concludendo di solito con una diversa interpretazione dei fatti. Separando in appositi riquadri il pur lecito dibattito sulle questioni esterne ad un contesto strettamente scientifico. Sulla questione delle origini – direbbe Pascal – ognuno scommette sull’una o l’atra ipotesi. Spesso però le carte in tavola sono truccate. Questo libro, scritto in modo da essere accessibile a persone di media cultura (cioè a livello di scuola media superiore) aiuta a fare la propria scommessa basandosi su dati più obiettivi. Un libro di vasto successo internazionale, reso “miracolosamente” disponibile in lingua italiana. Indispensabile per coloro che vogliono rendersi conto come diverse ipotesi evoluzioniste non solo sono in attesa di essere dimostrate, ma non di rado contrastano con i fatti finora accertati.
E) GEORGIEV Mihael, “Charles Darwin oltre le colonne d’Ercole. Protagonisti, fatti, idee e strategie del dibattito sulle origini e sull’evoluzione” (Gribaudi, 2009). Questo libro fa vedere che il dibattito fra evoluzionisti e creazionisti si può considerare come già presente nella filosofia greca. Ne segue poi l’evolversi fino alle questioni attuali, tracciandone così un quadro completo. Quello che ho trovato più interessante è un diverso ruolo di Darwin nel contesto inglese del suo tempo. Darwin, in Italia, viene presentato come colui che ha imposto la visione evoluzionista motivandola con argomentazioni scientifiche obiettive. Georgiev ha fatto un’accurata ricostruzione storica, mostrando che in Inghilterra l’evoluzionismo era già prevalente prima di Darwin, sia negli ambienti filosofici che in quelli religiosi. Quell’emergente evoluzionismo aveva bisogno di una “pezza” scientifica per affermarsi più ampiamente e questo compito venne affidato a Darwin. Darwin in Inghilterra non operò nessuna rivoluzione e ne è la prova il fatto che la sua opera fu accolta senza problemi e lui fu onorato dalla classe dominante, alla quale fra l’altro apparteneva.
Voglio però cogliere l’occasione per mettere alla luce che questo libro non solo parla indirettamente del miracolo della creazione, ma il libro stesso mi appare come un miracolo. Il padre era detenuto nelle carceri bulgare, per avere ubbidito più al Vangelo che al governo comunista. La madre, un’ebrea che aveva riconosciuto in Gesù il Messia, lo ha concepito andando a trovare il padre in carcere, con le guardie che hanno accettato di “distrarsi”. Valente medico e ricercatore, aveva in mente di scrivere questo libro già da qualche anno, ma non ne trovava il tempo. Non sto a raccontare come si è stabilito in Italia e siamo divenuti amici. Dico solo che nella primavera del 2008 ha improvvisamente scoperto di avere un tumore già in metastasi. A giugno mi ha telefonato dicendomi che aveva la forza per parlare solo due minuti! Si prevedeva il funerale da un momento all’altro e invece, passata l’estate, mi ha ritelefonato dicendomi che si sentiva un po’ meglio. Mi ha confidato che voleva cominciare a scrivere il libro, anche se doveva stare sempre a letto, usando uno di quei computer portatili che si andavano diffondendo. Il primo capitolo me lo ha inviato a fine ottobre 2008. Più i capitoli si aggiungevano e più apprezzavo l’opera, ma con il crescente timore che non sarebbe giunta a compimento. Nell’aprile 2009 ha invece finito la prima stesura e il libro è stato pubblicato in settembre. Si è poi “addormentato nel Signore” nel giugno 2010.