Questo mondo è governato da Dio o dal Diavolo?

Passi contrastanti nella Bibbia e loro possibile sintesi (6/5/17)

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Caro Fernando,

nelle tue “Note al Vangelo di Matteo” (cap. 7, par. 2/B), inviti a non prendere sul serio la pretesa del Diavolo di poter disporre dei regni di questo mondo, affermando che già ora ogni potere è stato dato a Gesù: ciò non contrasta con Apocalisse 11:15-18? Lì infatti sembra che solo in futuro il regno del mondo passerà a Cristo. Enrico Alberti

 

Caro Enrico,

su diversi argomenti, nella Bibbia, ci sono versetti che sostengono una tesi (“di tipo A”) e altri che sembrano affermare il contrario (“di tipo B”). Certi “letteralisti” privilegiano l’una o l’altra serie, sorvolando sull’altra. Il nostro metodo è quello di cercare versetti “di tipo C”, nei quali le due tesi siano armonizzate e messe in un quadro unico.

Per esempio, troviamo che il faraone d’Egitto ad un certo punto capì che per governare bene occorreva l’aiuto del Dio di Giuseppe, perciò favorì l’insediamento in Egitto del popolo di Israele (Gen 47:1-11). Dopo qualche secolo, arrivò un’altra dinastia, con un re “ignorante”, cioè che ignorava come veramente funzionava l’Egitto, il quale si mosse secondo “la logica del miope”, cioè la logica di chi non vede la presenza e l’azione di Dio.

Dio lasciò che, per un certo tempo, il nuovo faraone perseguitasse Israele, perché ciò era funzionale a farlo uscire da quel paese, in modo che diventasse un popolo maturo, in grado di portare avanti la sua storia nella “Terra Promessa” (Eso 1-14). L’apparente piena sovranità del faraone prima dell’arrivo di Mosè, insomma, era in realtà subordinata all’onnipotenza di Dio, funzionale ad un disegno di Dio e temporanea, cioè con precisi limiti di durata imposti da Dio.

Qualcosa di simile si può vedere in Giobbe, ma per non dilungarci andiamo a quell’Erode che uccise l’apostolo Giacomo. Anche quell’Erode si comportò da “ignorante” e usando “la logica del miope”, con l’episodio descritto in Atti 12 che dimostra come Dio non ha mai cessato di esercitare la sua signoria sul mondo.

Quando Gesù, alla fine del Vangelo di Matteo, dichiara di aver ricevuto «ogni potenza», ne delinea anche il modo nel quale intende esercitarla: «Andate dunque…». Gesù, cioè, manifesta oggi la sua sovranità abbattendo via via ogni barriera alla diffusione del messaggio del Vangelo, fino a che raggiungerà tutti i popoli (Atti 1:8): questo è ciò che vediamo nel libro degli Atti… e in quello della storia successiva fino ad oggi, se sappiamo leggerlo.

L’influenza del Diavolo su questo mondo raggiungerà certamente un massimo, ma Dio resta sovrano e le autorità sono ministri di Dio, non del Diavolo (Rom 13:1-6). Proprio il grande spazio che il mondo darà al Diavolo preparerà le condizioni per il ritorno del Messia e per la piena realizzazione del suo regno universale (2Tess 2:8). L’Apocalisse comincia con il definire Gesù come «principe dei re della terra» (1:5), esaltandone poi la gloria e la potenza (5:8-13), finendo col ribadire che Gesù è «re dei re e Signore dei signori» (19:16): quanto è scritto nel capitolo 11 va armonizzato con tutto il resto. Fernando De Angelis