UN MODO (QUASI) SICURO PER GUADAGNARE IN BORSA

«Trafficate finché io venga» (Luca 19:13)

di Fernando De Angelis (24/12/24)

Scarica QUI il file

1.PREMESSA

Le parole di Gesù contengono certamente un invito più ampio di quello ad investire i propri risparmi, ma è comunque contro quell’eccesso di prudenza dettato dalla paura. Gesù, in continuità con l’Antico Testamento, non afferma di interessarsi solo delle cose “spirituali”. Quando esorta a cercare «prima il regno e la giustizia di Dio» non lo motiva con il disprezzo delle cose “materiali”, ma promettendo che le cose materiali ci saranno «date in più» (Matteo 6:33).

Non vogliamo però soffermarci su questioni dottrinali, ma solo illustrare un modo di investire in borsa (quasi) sicuro, che ho maturato curando i miei risparmi. Ho deciso di farlo perché un funzionario della mia banca si è incuriosito e mi ha chiesto di farglielo comprendere meglio, per poterlo eventualmente consigliare ad altri.

2. CRITERI SEGUITI

Un piano di accumulo (PAC) è di solito usato come investimento mensile di una somma costante, con l’obiettivo di valorizzare i propri risparmi nel lungo periodo (pensione integrativa, per esempio). Durante il percorso non sono perciò previste delle vendite.

Il nostro è invece un PAC DINAMICO DI MEDIO PERIODO. “Dinamico” perché è pronto a vendere e comperare, prefiggendosi un risultato utile in un tempo limitato (2-3 anni).

Elenchiamo alcuni criteri seguiti.

CRITERIO 1. Meglio un guadagno minore senza affanno, che uno maggiore associato a stress.

CRITERIO 2. Non cessare mai di acquistare la quota mensile. Se il ciclo ribassista si prolunga e non abbiamo più risparmi da investire, meglio vendere una parte e continuare a comperare, piuttosto che stare fermi. Perché, se i ribassi continueranno ricompreremo a prezzi inferiori, mentre se c’è un rialzo guadagneremo con le quote restanti.

CRITERIO 3. Durante il ciclo rialzista, vendere ad intervalli non lunghi, in modo da consolidare i guadagni. Bisogna evitare il possesso di molte quote acquistate a prezzo alto, perché se sopraggiunge un crollo, diventa difficile recuperarlo.

CRITERIO 4. Il sistema funziona al meglio quando le quotazioni oscillano spesso, perciò bisogna orientarsi sul mercato azionario e non su quello obbligazionario.

CRITERIO 5. È molto rischioso puntare su singole azioni, perciò è meglio privilegiare un fondo di investimento. Quello in dollari ha una doppia oscillazione: quella delle azioni e quella del cambio. I mercati emergenti hanno un andamento più oscillante, rispetto ai mercati maturi come quello europeo. Un investimento più rischioso è anche più promettente e bisogna scegliere quello che le nostre circostanze (e il nostro carattere) ci indicano come il più opportuno.

3. ESEMPIO TEORICO

Si considera una disponibilità di E 4000. Quota mensile E 200. Alcuni indici sono arrotondati alla decina. Il caso considerato è fra quelli più sfortunati, cioè con un lungo periodo di ribassi che si verifica subito dopo che abbiamo iniziato ad investire. Nella pagina seguente riportiamo la tabella delle operazioni, anticipando in questa pagina la spiegazione di alcune colonne.

Spiegazione di alcune colonne.

COLONNA 5, “totale investito”. La somma complessiva investita in azioni.

COLONNA 6, “una quota”. Quanto vale in quel momento una quota del fondo.

COLONNA 7, “numero quote”. Numero di quote coinvolte nell’operazione. Si ottiene dagli Euro coinvolti (colonna 4) diviso il valore di una quota (colonna 6).

COLONNA 8, “totale quote”. Totale delle quote possedute.

COLONNA 9, “contanti”. Sono gli Euro in forma liquida a disposizione del PAC.

COLONNA 10, “valore investito”. Si ottiene dal valore di una quota (colonna 6) moltiplicato per il totale delle quote possedute (colonna 8).

COLONNA 11, “valore totale”. È la somma del valore investito più i contanti. COLONNA 12, “Saldo”. Differenza fra valore totale e capitale coinvolto (E 4000).                                                   

Ndatatipo di op era zioneEurotota le investitouna quo tanumero quo tetota le quo tecon-tantivalo re investitovalo re tota lesaldonote
 2025           
11/1inizio2000200030,0066,6766,6720002000400001
231/3acquisto600260028,0021,4388,10140024703870-130 
330/6acquisto600320026,0023,08111, 1880028903690-310 
430/9acquisto600380024,0025,00136, 1820032703470-530 
530/9vendita1000280024,0041,6794,51120022703470-5302
631/ 12acquisto600340022,0027,27121, 7860026803280-720 
 2026           
731/3acquisto600400024,0025,00146, 78035203520-480 
831/3vendita1200280024,0050,0096,78120023203520-4803
931/6acquisto600340026,0023,08119, 8660031203720-280 
1031/9acquisto600400028,0021,43141, 29039603960-40 
1131/9vendita1200280028,0042,8698,43120027603960-404
1231/ 12acquisto600340030,0020,00118, 4360035504150150 
1331/ 12vendita1200220030,0040,0078,43180023504150150 
2027           
1431/3acquisto600280032,0018,7597,18120031104310310 
1531/6acquisto600340034,0017,65114, 8360039004500500 
1631/6vendita1200220034,0035,3079,53180027004500500 
1731/ 12acquisto600280036,0016,6796,20120034604660660 
  Fine  ciclo        5

Note

1.Bisogna investire solo una parte del capitale, lasciandosi i liquidi per le successive quote mensili. Più l’investimento iniziale è alto e più si è danneggiati da eventuali ribassi. È programmata una resistenza al ribasso di 10 mesi (E 2000).

2. Applicato il criterio n. 2, cioè vendere e ricomprare quando sono finiti i liquidi.

3. Cominciare a vendere all’inizio del rialzo: per diminuire le perdite e per resistere meglio se riprendono i ribassi.

4. Applicato il criterio n. 3, quello di vendite a brevi intervalli durante i rialzi. Notare come questa vendita quasi azzeri le perdite prima che l’indice torni in pareggio.

5. A questo punto si può decidere di uscire dal PAC, oppure iniziare un altro ciclo.

Appendice transitoria.

Preparando questa esposizione, ho considerato che ho accantonato E 4000 per un’eventualità che prima o poi suppongo che dovrebbe verificarsi. Mi è sembrato allora coerente non tenere quella somma “sotto il mattone”, ma metterla in gioco con uno specifico piano di accumulo, che applichi in concreto l’impostazione esposta.

Ho già varato questo PAC, dandogli il nome di “PAC ADAGIO”, e ne registrerò i movimenti in un’apposita tabella, da condividere con il suddetto funzionario di banca. Ho già varato questo PAC, dandogli il nome di “PAC ADAGIO”, e ne registrerò i movimenti in un’apposita tabella, da condividere con il funzionario di banca. Questo PAC, dotato di un capitale iniziale non aumentabile, è diverso da quello più diffuso, nel quale ad essere fissa è la cifra mensile investita.

La differenza fra i due PAC è notevole, sia nella gestione che nelle prospettive. Quello a rata costante, infatti, permette una maggiore flessibilità ed è di solito più redditizio. Mentre l’altro è meno rischioso ed è più facilmente liquidabile, prefigurandosi così come un’alternativa per non lasciare i risparmi in un C/C che di solito a rendimenti vicini allo zero. Siccome ho anche un PAC a rata costante, che chiamerò “PAC COSTANZA”, ne farò anche di esso una tabella.

Chi desidera ricevere via via le due tabelle, può richiedermelo con una email (deanfer2018@gmail.com) e lo inserirò in una mailing list.