LETTERA AGLI AMICI – 24/11/24, di Fernando De Angelis
Scarica il file QUI.
Presumo che questa sia l’ultima lettera pubblica che scrivo, essendo vicino agli 80 anni. Chiedo perciò la vostra comprensione se la considero quasi un testamento, partendo da lontano.
1.LA CHIAMATA AD UN SERVIZIO SPECIALE. Nel settembre 1977 mi sono sentito chiamato da Dio a lasciare il lavoro da insegnante, per dedicarmi pienamente ad un’opera di rinnovamento fra gli evangelici italiani. Dopo solo un anno ho dovuto riconoscere il fallimento dell’impresa, cadendo nel (giusto) ridicolo dei miei fratelli in fede, rimasti perplessi fin dall’inizio. Mi sono sentito tradito da Dio, perché non avevo dubbi sul fatto che fosse stato lui a guidarmi. Ho poi capito che quella crisi era stata molto utile per rendermi più adatto al compito per Gesù che desideravo portare avanti. Con i fratelli che mi hanno poi sempre più incoraggiato ad assumere impegni. In seguito è successo altre volte di sentirmi tradito da Dio, capendo solo dopo un certo tempo il senso della sua guida. In questo mio percorso montagnoso, fra entusiasmi e delusioni, sono rimasto sorpreso dal fatto che Dio mi preparava comunque le circostanze per farmi proseguire l’opera affidatami. Nella vita di Filippo, raccontata dagli Atti degli apostoli, si vede che Dio gli affidava compiti molto diversi, con cambiamenti anche improvvisi e inattesi (Atti 6:5; capitolo 8; 21:7-16). Mentre nella vita da credente di Paolo è prevalente la linearità. Il mio percorso assomiglia più a quello di Filippo.
2. LA PRIMA FASE DELL’ATTUALE IMPEGNO: 4 CONVEGNI E 6 LIBRI. Salto il resto e vado al compito che Dio mi ha messo davanti dal dicembre 2015, con il Convegno sugli Atti svoltosi a Siena. Doveva essere un incontro con pochi amici ma, invitato da altri, c’era anche Giuseppe Esposto, che ha registrato e poi diffuso tutto su YouTube, con il suo canale EkklesiaTV. Quel Convegno ha fatto clamore, proiettandomi in un’inattesa dimensione pubblica, della quale ho dovuto prendere atto. Ho così adottato un profilo Facebook e avviato un sito (fernandodeangelis.it), nel quale si sono via via accumulati materiali di tipo vario. Il senso di questo mio ultimo impegno era chiaro: mettere in rilievo la continuità della rivelazione biblica, dalla Genesi all’Apocalisse. Una rivelazione che si dispiega con molte fasi, ma senza quella diffusa concezione di una netta separazione fra Antico e Nuovo Testamento. Usando come strumento l’analisi del “testo in sé” della Bibbia, riletta a cominciare dalla Genesi. La prima tappa è stata raggiunta dopo appena 10 mesi (ottobre 2016), con altri due Convegni (sulla ebraicità di Gesù e sull’Apocalisse) e la pubblicazione di tre libri (il Riassunto dell’Antico Testamento, quello sugli Atti e quello sull’Apocalisse), inseriti in una collana intitolata “Da Adamo agli apostoli”. Ho pensato che il mio compito poteva anche finire lì ed ho deciso di star fermo almeno tre anni. Poi invece ci sono stati un altro Convegno e un altro libro, riguardanti il Vangelo di Matteo (novembre 2019), con a seguire due altri libri: uno per bambini e l’altro sulla Lettera agli Ebrei. Con la rinnovata convinzione che potevo considerare concluso il mio compito.
3. IMMERSIONE NELLE TRASMISSIONI ONLINE. Proprio nel settembre 2019, però, mi è stato chiesto di fare uno studio sulla 1Corinzi da chi non sapeva quanto lo ritenessi necessario. Abbiamo così iniziato degli incontri mensili a casa mia con una decina di partecipanti, presto interrotti dal COVID. Continuati poi online, per un totale di 33 incontri, protrattisi per 3 anni (fino al dicembre 2022), con relativa registrazione e pubblicazione: inizialmente su EkklesiaTV, ma dal novembre 2020 attraverso un nostro canale YouTube (Progetto Bereani). L’inizio degli studi online sulla 1 Corinzi ha stimolato altre iniziative. C’è stato subito chi ne ha chiesto un secondo sulla Lettera ai Romani e, in seguito, sono state progressivamente aperte altre rubriche. Nel gennaio 2023, però, con il ridursi dei collaboratori e il diminuire delle mie forze, siamo passati da una prospettiva di espansione ad una di chiusura ordinata dei vari programmi, quasi tutti portati a compimento nel giugno 2023.
4. LA RECENTE CRISI E LE ATTUALI PROSPETTIVE. Le prime avvisaglie ci sono state a metà agosto, ma è all’inizio di settembre che è divenuta chiara la catastrofe. Con il canale Progetto Bereani cancellato e la perdita definitiva dei materiali che conteneva, mandando in fumo 5 anni di intenso lavoro non solo mio. Sono caduto in uno sconforto totale, con il desiderio di chiudere completamente la mia dimensione pubblica. Chiedendo perciò ad una persona esperta che cancellasse il mio profilo Facebook e il sito. Il sito però non è riuscita a cancellarlo, invitandomi a rivolgermi ad un ufficio. Cosa che ho fatto il 9 settembre. Dopo 3 giorni, un loro tecnico mi ha telefonato per dirmi che nemmeno loro ci erano riusciti, consigliandomi un altro negozio specializzato in siti. Poi ha sorprendentemente aggiunto: «Secondo me e il mio collega, un sito così ben fatto non andrebbe cancellato». Mi sono lo stesso recato nel negozio specializzato, ma era chiuso. Era un venerdì pomeriggio e così, nel fine settimana, la mia determinazione a cancellare il sito ha cominciato a vacillare. Facendomi poi decidere di mantenerlo, anche perché ho considerato altri segnali incoraggianti (email di apprezzamento per il sito, riflessioni bibliche). Quello del negozio specializzato mi ha poi detto che cancellare un sito è facile, se perciò non ci erano riusciti era «perché non ne avevano voglia, o perché era destino». Mi è stato facile accogliere la seconda ipotesi. Mantenere il sito ha avuto il significato di salvare il passato, conservando il lavoro fatto fino al 2019. Un’altra sorpresa mi ha poi riaperto il futuro: la possibilità di recuperare i due studi online più importanti: quello sulla 1Corinzi e quello su Romani. Di quello sulla 1Corinzi c’era già il testo pronto per la stampa e il libro sarà disponibile all’inizio di dicembre, mentre su Romani i riassunti già fatti arrivano fino a tutto il capitolo 9: pur essendo incompleti, contengono ciò che è ritenuto più significativo. Le varie parti, che erano già presenti sul sito, le ho riunite e il file è scaricabile. Non sarebbe difficile completarli, utilizzando gli appunti che ho sulle spiegazioni fatte online. In ambedue i casi i riassunti sono stati fatti soprattutto da altri, seppur con la mia collaborazione, e gli autori mi hanno dato il permesso di usarli liberamente. La salvaguardia di questi due studi dà un significato in più (per me decisivo) al lavoro fatto nei 5 anni. Spe-cie se si considera che la Bibbia è per lo più “parola scritta che ne sintetizza una precedentemente predicata”. In fondo a Dio interessano più i libri che i video pubblicati su YouTube, anche se quei video sono stati ascoltati da molti, facendo supporre che alcuni ricorderanno e useranno ciò che lo Spirito indicherà loro. Poi… sarebbe meglio non parlarne. Perché mi viene in mente l’impossibile e l’impensabile, vista la mia età e le poche forze rimastemi. L’impossibile è un libro sul Vangelo di Giovanni, pronto solo in forma di ricordi da risvegliare. Su di esso lo studio è stato fatto come “lettura a due” privata e io non ne ho nessun appunto. Ci siamo incontrati online per ben 130 volte, nell’arco di tre anni e mezzo. Con la scoperta di una struttura di fondo che pone il Vangelo di Giovanni su un piano superiore, rispetto a tutte le altre parti della Bibbia, ma che la cristianità per lo più ignora, limitandosi ad apprezzarne singoli versetti o episodi. L’impensabile riguarda una sintesi scritta delle 36 lezioni di Storia della Chiesa, che arrivano fino a Teodosio (395). Tenendo conto non solo degli Atti degli apostoli, ma anche del comportamento di Dio nell’Antico Testamento, come basi necessarie per comprendere le vicende della Chiesa post apostolica. Mi limito a dire che Gesù mi ha fatto vivere più volte l’impossibile e l’impensabile, da quando 56 anni fa sono stato colpito dalla promessa che un minimo di fede in lui può spostare le montagne (Matteo 17:20). Dopo lo sconforto di inizio settembre, ho deciso di interrompere la mia attività di insegnamento biblico, sia in pubblico che in privato. Non ho perciò fatto dei nuovi video e non ho accettato le richieste di approfondimento che mi sono state fatte. La redazione dei suddetti libri può apparire una contraddizione, ma non la considero tale. Perché non si tratta di nuove elaborazioni, ma di raccogliere e conservare qualche frutto derivante dal precedente lavoro. In ogni caso, anche per riprendere un’attività di scrittura circoscritta a studi già fatti, ho bisogno di vedere un’ulteriore opera di Dio: in me e nelle circostanze esterne.
5. CONCLUSIONE. Abbiamo cominciato “Progetto Bereani” in 4, poi siamo diventati 3, poi 2 e infine sono rimasto solo. Ogni volta ho sperato che non succedesse, ma la mia vita è stata piena di persone che via via si sono avvicinate, mi hanno aiutato a portare avanti l’opera che stavo facendo, poi si sono allontanate. Alcune si sono separate gentilmente, altre malamente. Sono riconoscente a TUTTI, considerando quello che Dio comanda ad Israele riguardo agli egiziani. Alla fine gli egiziani si erano comportati da omicidi, ma anziché il male finale ricevuto, Israele doveva privilegiare il ricordo del bene avuto prima (Deuteronomio 23:7). Ormai il mondo esterno lo considero fuori dalla mia portata, ma alla mia età non costa molto. Mentre sono molto riconoscente che in casa viviamo tranquilli con mia moglie Gilda, sentendo la presenza di Dio, con Gesù che non ha cessato di coinvolgermi nella sua opera e che continua a rispondere alle mie invocazioni.