Ping pong 039. INGANNO DI GIACOBBE E MALEDIZIONE SU CANAAN
MANUEL LORETUCCI (20/3/20). Caro Fernando, vorrei farti due domande.
DOMANDA 1.Come mai Dio ha permesso che Isacco desse la benedizione a Giacobbe, invece di darla a Esaù, visto che Giacobbe ha raggirato il fratello e ingannato il padre, con l’aiuto della madre (Gen 27). Non mi pare un comportamento da patriarca di un popolo eletto.
DOMANDA 2.In Genesi 9:20-27 si legge che Cam mancò gravemente di rispetto al padre: non ti sembra esagerato condannare la sua discendenza ad essere schiava di altri popoli? Non sarà una forzatura per legittimare, per esempio, colonizzazione e schiavitù?
RISPOSTA 1. (24/3/20).
Certamente Dio non ha gradito l’inganno di Giacobbe, ma lo ha permesso perché Giacobbe ha “rubato” quello che Dio gli aveva già dato e che Esaù gli aveva già ceduto. Prima che i due gemelli nascessero, infatti, alla madre Rebecca fu profetizzato che «il maggiore», cioè quello che sarebbe nato per primo e dunque Esaù, avrebbe servito «il minore» Giacobbe (Gen 25:23-26). In seguito successe che Esaù vendette a Giacobbe il suo diritto di primogenitura per un piatto di minestra, dimostrando che non ci teneva poi così tanto (Gen 25:29-34).
Era perciò un disegno di Dio che la promessa fatta al nonno Abramo passasse per Giacobbe e Dio avrebbe portato a compimento il suo disegno con metodi giusti. Giacobbe e la madre, però, vollero anticipare i tempi di Dio e usare metodi scorretti. Dio sa e vuole mantenere i suoi disegni, ma Giacobbe subì pesanti conseguenze a causa di quel comportamento. Ci limitiamo a segnalare che dovette fuggire via di casa per timore di essere ucciso (Gen 27:41-45) e subì poi lo stesso inganno che aveva fatto, dato che il suocero Labano gli sostituì come sposa l’amata Rebecca con Lea, senza che lui se ne accorgesse in tempo (Gen 29:15-30).
Nella nostra mentalità italiana il “santo” è una persona capace di grande elevatezza morale, mentre nella Bibbia “santo” significa “messo a parte”, “separato” da Dio per uno scopo specifico. I “santi” della Bibbia sono perciò uomini ordinari, che Dio rende capaci di fare cose straordinarie. Vale anche per Gesù, perché nei Vangeli troviamo che all’inizio i dodici apostoli erano persone comuni, ma che poi acquistarono sempre più consapevolezza. Fino a vederli capaci, negli Atti, di opere meravigliose.
Questo aspetto della Bibbia l’ho apprezzato e lo apprezzo molto. Leggendo che Dio chiamò il pastorello Davide (1Sam 16:11-13) per farne alla fine la persona di cui più parla l’Antico Testamento, mi ha fatto pensare che anche io potevo iniziare un PICCOLO percorso di avvicinamento a Dio, anche se partivo dallo stare sui monti di Manigi di Cascia, portando al pascolo le tre vacche di mio padre. E tu puoi capirmi molto bene! DAF.
RISPOSTA 2.
Le questioni sollevate sono complesse, perciò mi limito a qualche aspetto.
Ti confesso che la maledizione a Canaan ha turbato anche me e qualche considerazione mi ha aiutato a superare il problema, anche se non completamente.
Comincio con l’affidabilità del testo biblico. I tanti manoscritti antichi dell’Antico e del Nuovo Testamento sono convergenti e differiscono per dettagli non determinanti. Se una copia è stata manipolata è perciò facile scoprirlo.
È difficile per noi evitare di giudicare Dio, ma anche il grande Giobbe dovette riconoscere che non era nelle condizioni di farlo. Dio cominciò a chiedergli: «Dov’eri tu quando io fondavo la terra?» Giobbe dovette ammettere: «Sì, ne ho parlato, ma non lo capivo» (Giobbe 38:4; 42:3). Possiamo e dobbiamo dialogare con Dio, ma non accetta di essere messo sul banco degli imputati, lasciando noi a fare i giudici.
La vita di ciascuno comincia in condizioni che dipendono dai nostri genitori e sotto molti aspetti non c’è uguaglianza. Ogni essere umano ha però il privilegio di potersi rivolgere a Dio chiamandolo “PADRE”. Ed è un Padre che può e vuole fare delle cose straordinarie.
Trovo molto significativa la vicenda degli schiavi neri americani. I loro padroni legittimavano la schiavitù con certi passi biblici e non invitavano i neri a frequentare le loro chiese. Qualche nero riuscì ad avere una Bibbia e, leggendo l’Esodo, fu colpito dal fatto che Dio è potente da liberare gli schiavi. Per farla breve, il riscatto dei neri del sud degli Stati Uniti è cominciato prima sul piano spirituale e poi su quello sociale. I canti “gospel” (che significa “vangelo”) e le origini del jazz vengono da lì, come pure Martin Luther King.
Nel Vangelo può inquietare come Gesù umiliò una donna pagana, che pose molto al di sotto del popolo d’Israele. La donna accettò quel punto di partenza e finì che Gesù ne fece un elogio massimo (Mat 15:21-28).