Ping pong 036. GIUSTI, MINIMI FRATELLI, MILLENNIO E TRONO BIANCO: BREVE CHIARIMENTO
SALVATORE EMANUELE LO VETERE (23/21/20). Caro Fernando, ho quasi terminato il tuo libro sul Vangelo di Matteo, dove ho trovato tante cose che prima mi sfuggivano. Vorrei chiederti un chiarimento sul testo di Matteo 25:31-46, in particolare su quelli che Gesù chiama i suoi «minimi fratelli» (v. 40) e su quelli che alla fine definisce «giusti» (v. 46). Le spiegazioni del tuo libro sono semplici, ma non sono sicuro che i «giusti» e i suoi «minimi fratelli» siano la stessa cosa. Collegherei poi il testo in Matteo con Apocalisse 20:11-15 dove, dopo il millennio dei credenti con Gesù (20:4-6), è descritto un «grande trono bianco» e vengono giudicati quelli che non erano scritti nel libro della vita.
RISPOSTA (8/2/20). Caro Emanuele, per Gesù, i suoi “fratelli” (minimi o non minimi) e i “giusti” sono due modi di indicare le stesse persone. Nell’apprezzare il suo gradimento per il bene fatto loro ne coglie l’essere suoi “fratelli” (cfr. anche Giov 20:17), mentre nella “sentenza finale” è più opportuno indicarli come “giusti”.
In Matteo 25 Gesù espone un quadro generale sintetico adatto alla conoscenza che aveva l’uditorio di quel momento, mentre in Apocalisse la questione è sviluppata più in dettaglio, con il giudizio sugli ingiusti (“trono bianco”) che è spostato più avanti, rispetto a una risurrezione dei giusti connessa al loro regnare con Gesù nel millennio (Apo 20:4-6 e 20:11-15).