Fede individuale, familiare e dello Stato nell’Antico Testamento
Risposta a Cristian Marchidan
CRISTIAN MARCHIDAN (9/10/17).
Caro Fernando, sto leggendo il tuo Riassunto dell’Antico Testamento e ne deduco che, per te, la scelta di entrare a far parte del popolo d’Israele era semplicemente una scelta personale, senza che questa influenzasse la propria relazione con Dio. Quindi se “Tizio” avesse imitato Israele senza entrare a farne parte, oppure avesse imitato Israele entrando a farne parte (circoncidendosi, celebrando le feste, ecc.), davanti a Dio non sarebbe cambiato niente. Ho capito male?
RISPOSTA (16/10/17).
Nella Bibbia ci sono tre relazioni distinte che Dio ha con l’umanità e non dobbiamo confonderle. Dato che tutti i discendenti da Adamo sono in qualche modo “immagine di Dio”, Dio si relazione con ciascun essere umano nel suo essere singolo. Diciamo per semplificare che Dio fece un patto con Abramo, ma per essere più precisi dovremmo dire che fece un patto con la famiglia di Abramo; ne è prova il fatto che il “segno del patto”, cioè la circoncisione, non riguardò solo Abramo, ma tutti i maschi della famiglia, schiavi compresi (Gen 17:9-13). Anch’io, per semplificare, dico che un individuo poteva farsi circoncidere e divenire ebreo, ma in realtà era solo una famiglia che poteva divenire ebrea, circoncidendo tutti i suoi maschi (Eso 12:48). Diciamo per semplicità che “gli Ebrei” erano tenuti ad osservare la legge di Mosè, ma per essere più precisi era lo Stato di Israele che Mosè aveva fondato e al quale si rivolgeva.
I “nuovi patti” di Dio si “aggiungono” ai precedenti, non li “sostituiscono”. Davide, per esempio, aveva un rapporto personale con Dio, al quale si aggiungeva un particolare rapporto della sua famiglia, eletta da Dio come dinastia regnante per sempre (1Cro 22:9-10; Sal 89:35-37), con in più un suo rapporto in quanto capo dello Stato (re) di Israele.
L’esempio che Israele dava al mondo era un invito a rapportarsi con Javè rivolto a tutti gli individui, ma i veri credenti cercavano di coinvolgere l’intera famiglia a vivere “all’ebraica”. Dopo la distruzione del primo Tempio e la conseguente fondazione delle sinagoghe, aderire alla “nazione” di Israele significava divenire membro di una sinagoga e non si legava strettamente al divenire membro dello “Stato” di Israele.
I principi attraverso i quali Dio agisce restano gli stessi, ma la loro applicazione cambia in base al variare delle circostanze. Il battesimo è rivolto all’individuo e siamo portati a trovare qualcosa di corrispondente nell’Antico Testamento, ma non possiamo mescolare due sistemi e due logiche diverse. A partire da Giovanni Battista e prima di Cornelio (Atti 10), il battesimo formalizzava un gruppo interno all’ebraismo che desiderava essere pronto per entrare nel regno di Dio. Dopo Atti 10, al gruppo dei battezzati sono stati ammessi a pieno titolo anche i non circoncisi, ma su questo mi soffermo nel secondo volume della serie (Tornare al Vangelo di Pietro e Paolo. Note agli Atti degli apostoli), con il quale potrai poi proseguire a prendere in esame le convinzioni complessive sulla Bibbia alle quali sono giunto. DAF