Tutte le donne della Bibbia 04
Raccolta di post da Facebook. Foglio n. 4 – Da Raab a Iael (2/3/17)
DDB 18. RAAB, da prostituta a progenitrice del Messia. Prima di muovere alla conquista di Gerico, Giosuè ci mandò due spie, che trovarono da albergare presso una prostituta di nome Raab. Essa capì che il Dio di Israele era il vero Dio, «lassù nei cieli e quaggiù sulla terra» (Giosuè 2:11), quando perciò il re di Gerico mandò ad arrestare le spie, le nascose e salvò. Sicura che Dio avrebbe sterminato gli abitanti di Gerico, chiese alle due spie di essere risparmiata insieme alla sua parentela, che così venne salvaguardata, finendo per integrarsi nel popolo di Israele (Giosuè 6:25). Non solo, perché Raab divenne poi moglie di Salmon, dal quale ebbe come figlio Boaz (o Boos), che attraverso la moglie Rut diverrà progenitore di Davide e perciò del Messia (Rut 3:21-22; Matteo 1:5). Si sente spesso esaltare Gesù per la sua apertura verso stranieri e peccatori, ponendolo in contrasto con l’Antico Testamento; mentre proprio nell’Antico Testamento troviamo che Dio aveva eletto a progenitori di Cristo una variegata serie di peccatori, come lo erano i re di Giuda compresi Davide e Salomone, senza escludere tre straniere: quali la cananea Tamar, Raab di Gerico e la moabita Rut. (Riferimenti biblici principali: Giosuè 2; 6:25; altri riferimenti: Ebrei 11:31; Giacomo 2:25). (9/2/17)
DDB 19. ACSA, una donna forte fra uomini forti. Fra quelli usciti dall’Egitto, Caleb e Giosuè furono gli unici che entrarono poi nella Terra Promessa (Num 14:30). In Giosuè 15:15-19 è scritto che, mentre era impegnato nella conquista del territorio assegnatogli, Caleb disse: «A chi batterà Chiriat-Sefer e la prenderà io darò in moglie mia figlia Acsa». Fu proprio il figlio di un fratello di Caleb, cioè Otniel, a riuscire nell’impresa e così Acsa andò in moglie a lui. Assunto il ruolo di moglie, Acsa si rese conto che c’era bisogno di integrare i possedimenti della sua nuova famiglia, pensando di risolvere il problema con il chiedere al padre, in regalo, un campo ricco di sorgenti. Ci vuol poco a supporre l’iniziale stupore e contrarietà del marito, verso un’iniziativa della moglie che appariva insolita e destinata al fallimento. Acsa però «persuase» il marito a farla provare, poi andò dal padre e persuase anche lui a donarle il campo! Quanto riportato in Giosuè è poi ripreso in Giudici 1:12-15, dove più avanti è precisato che il marito di Acsa divenne un eccellente giudice di Israele, cosa alla quale non avevo in precedenza mai fatto caso: «Il Signore fece sorgere per loro un liberatore: Otniel […] Lo Spirito del Signore venne su di lui ed egli fu giudice d’Israele […] Il paese ebbe pace per quarant’anni». Per concludere, Acsa prima fu guidata nella crescita da un uomo di grande valore quale era il padre, poi divenne moglie di un altro uomo di grande valore, che seppe valorizzarla. Gli uomini veramente forti, nei quali è presente lo Spirito del Signore, non hanno certo paura della forza delle donne, non ne soffocano le capacità e la vita, ma le incoraggiano a crescere. (Riferimenti biblici principali: Giosuè 15:16-19; Giudici 1:12-15; 3:7-11). (16/2/17)
DDB 20. DEBORA, lo spettacolo di una donna sulla via di Mosè. Debora è uno spettacolo, nel senso che appare sulla scena biblica come qualcosa di inatteso, unico, che trasmette in sé un messaggio così rivoluzionario… che gli uomini (anche credenti!) spesso lo nascondono. «Non si addice ad una donna la carica di comandante dell’esercito del popolo di Dio!»; è un’affermazione che vedremo condivide anche Debora, ben contenta di far posto a qualche uomo in grado di svolgere quella funzione… se quell’uomo c’è! A volte invece si fanno avanti dei piccoli uomini, che pretendono di avere ruoli che danno prestigio, ma senza avere le capacità di svolgerli e allora, attraverso Debora, Dio mostra che le regole sono date per situazioni normali e non possono essere applicate con i paraocchi, cioè senza una valutazione della realtà concreta nella quale ci si trova. Più di duemila anni dopo, in una Francia occupata e umiliata dall’esercito inglese, non essendoci alcun uomo in grado di farlo, Giovanna d’Arco imitò Debora, guidando una riscossa militare che finirà per liberare la Francia. Giovanna, però, assunse e portò avanti quel ruolo fra incomprensioni e contrasti che ne impedirono il pieno dispiegarsi. La storia di Debora, allora, stupisce per la sua “normalità”, dato che nel libro dei Giudici è semplicemente raccontato che Debora (capp. 4 e 5) venne dopo Eud (4:1) e prima di Gedeone (cap. 6). Debora è vista prima come profetessa, e ciò fa capire che a lei interessava essere vicina al cuore di Dio; poi come pacificatrice nelle controversie giudiziari, e ciò fa capire il suo amore per il popolo di Dio (4:4-5). Di fronte all’oppressione dell’esercito di Sisera, Debora individuò in Barac l’uomo più adatto a condurre l’esercito e lo istruì su come vincere la battaglia. Barac le rispose: «Se non vieni con me, non andrò». Debora lo rassicurò che lo avrebbe accompagnato, ma avvertendolo che ciò sarebbe stato per lui un disonore (4:6-9). All’inizio della battaglia Debora diede un’ulteriore spinta a Barac, che finalmente trovò il coraggio per affrontare il nemico e metterlo in fuga (nella prossima scheda, vedremo che ad ucciderlo sarà un’altra donna, Iael). Debora manifestò poi la sua gioia in un cantico, al quale volle associare Barac (5:1). Debora insegna che, quando gli uomini di valore mancano, le donne possono e devono riempire i vuoti: non per trasformare l’eccezione in regola, ma per essere di esempio e di incoraggiamento agli uomini, ripristinando così la regola. Debora infatti non si fece avanti come una femminista che rivendica una “parità di genere”, ma constatando che «i capi mancavano», agì «come una madre in Israele» (5:7): cioè mantenendo la sua identità di donna che ha a cuore le sorti della famiglia, non la propria gloria. Debora aveva capito che Dio ci ha dato degli insegnamenti affinché producano vita (Deuteronomio 32:47), da adattare nei casi in cui la loro stretta osservanza produrrebbe morte. Quando Gesù dirà che «il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato», lo giustificherà citando l’Antico Testamento (Marco 2:23-27), dove è già applicato il principio, per chi è in grado di vedercelo. Per concludere, Debora fu profetessa, guida politica e militare, finendo per comporre anche un cantico: caratteristiche che la accomunano a Mosè (Deuteronomio 32) e che poi ritroveremo in Davide: una presenza femminile fra questi due giganti è per alcuni affascinante, per altri sconvolgente. (Riferimenti biblici principali: Giudici capp. 4-5). (23/2/16)
DDB 21. IAEL, amare Dio è anche odiare i suoi nemici. Sisera, capo dell’esercito nemico sconfitto da Debora, cercò rifugio da Iael perché essa non apparteneva al popolo d’Israele. Iael accettò di nasconderlo nella sua tenda e lo trattò bene, facendolo sdraiare e ricoprendolo con una coperta. Sisera chiese dell’acqua da bere, ma Iael gli offrì del latte, che concilia meglio il sonno. Quando Sisera si fu ben addormentato, Iael prese un piolo di legno col quale lo uccise trapassandogli la testa. Come Raab, Iael capì da che parte stava Dio e si schierò senza incertezze. Nel suo cantico, Debora fa un lungo elogio di Iael: «Benedetta sia fra le donne Iael […] colpì Sisera, gli spaccò la testa […] Così periscano tutti i TUOI nemici, o Signore» (Giudici 5:24:31). Non è facile oggi apprezzare Iael, perché si ammirano persone che vogliono “la pace a ogni costo”. In Siria, il costo del “lasciar correre” è costato più di 200.000 (duecentomila!) morti e credo che ne sia responsabile anche qualche “pacifista ad ogni costo”. Sisera voleva distruggere Israele e il Dio che ne aveva cura, perciò Debora reagì per motivi giusti e con mezzi adeguati. Debora avvertì Barac che sarebbe stato disonorato dal fatto che Dio avrebbe dato Sisera «in mano a una donna» (4:9): l’applicazione più immediata era a se stessa, che svolse la funzione di “comandante in capo” dirigendo le operazioni, ma è Iael che realizzerà la profezia in modo letterale. Queste due donne, insomma, con la loro risolutezza assicurarono 40 anni di pace al popolo di Dio (5:31). Così a volte gli uomini sembrano perdere consistenza e certe donne diventano eroiche. (Riferimenti biblici principali: Giudici 4:17-24; 5:24-31). (2/3/17)
DDB SOSPESE. Cari Amici, so che alcuni di voi si erano affezionati alle schede sulle donne della Bibbia ed anche io sono dispiaciuto di dover sospendere la serie. Nell’ottobre scorso pensavo di avere davanti a me un lungo periodo di “attività rallentata”: poter tornare ad occuparmi delle figure femminili delineate dalla Bibbia l’ho considerato come un piacevole relax. È però da un ventennio che i periodi di calma si interrompono prima del previsto, così non sono rimasto sorpreso del fatto che, già a dicembre, è emersa la necessità di spiegare il Vangelo di Matteo alla luce dell’Antico Testamento. Pensavo di intervallare i due impegni e così, prima di cominciare Matteo, ho abbozzato diverse schede, che per l’appunto sono durate fino giovedì scorso. Ora dovrei sospendere l’impegno sul Vangelo di Matteo e prendermi una bella pausa… ma non si può stare tranquillamente in mezzo al guado, o se preferite dentro un tunnel. Il Vangelo di Matteo, insomma, mi richiede un grande impegno e perciò cerco di evitarne altri. Vi avviserò, comunque, quando anche le ultime schede saranno messe sul sito, insieme alla possibilità di scaricare il file che le contiene tutte e avente un indice all’inizio. Spero nella vostra comprensione e vi ringrazio dell’incoraggiamento che mi avete dato. (9/3/17)